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      Ad un tratto sente rodere, e con la coda dell'occhio vede il diavolo, che aveva cacciato il muso fuori da un buco scavato nella parete. Il santo, senza darsene per inteso, agguanta adagio adagio le molle del cammino, e poi in meno che non si dice amen si avventa sul diavolo, e lo prende per il naso. Il diavolo strillò... ma il santo sodo: il diavolo si provò in cima delle molle a trasformarsi ora in leone grande quanto il monte Terminillo, ora in serpente lungo un miglio; ma tanto non si usciva, e il santo lo tenne stretto fino a che non lo ebbe affogato dentro un orciuolo di acqua vite, conforme io stesso con questi miei propri occhi vidi, e verificai alla fiera di Tagliacozzo, dove un religioso di santissima vita me lo mostrò, e mi disse che il diavolo, prima di spegnersi nell'acqua arzente benedetta, aveva durato a friggere mezza ora e più come ferro arroventato(120).
      - Come! tu vedesti un serpente lungo un miglio?
      - Il diavolo era rimasto nella forma ultima, che aveva preso nelle sue tramutazioni. Quella del serpente non era stata l'ultima.
      - Dunque, o che figura aveva egli?
      - Quella di talpa lunga due palmi compresa la coda...
      Uno scoppio immenso di risa proruppe da tutta la brigata, sicchè il vecchio ne rimase sconcertato. Preso da cruccio, si avviluppò nel tabarro brontolando:
      - Gia voi siete eretici; e un giorno o l'altro vi accorgerete voi, che cosa significi fare i banditi senza un po' di religione.
     
     
     
     
      CAPITOLO XIX
     
      LE FANTASIME.
     
      Tra male gatte è capitato il sorco.
      DANTE, Inferno.


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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