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      I quarti non possono essere che quattro, - perchè avete a sapere, Carmina, che il boia... ma questo sarà per desinare... adesso bisogna che io mi affretti, che il bargello attende. - In quello poi che avete avvertito ci è del vero... ci è del vero, perchè se non fossero, a fine di conto, gente di male affare, non capiterebbero in mano alla giustizia.
      - E quando anche, esempli grazia, non fossero gente di male affare, quando il Padrone vuole che tu strozzi, e tu strozza. Vicario mio la obbedienza è santa.
      - Sicuro! Credono, i gaglioffi, che la Giustizia pesi a bilancia: è un errore: ella pesa a stadera, ed ha due romani come aveva due staia Burraschino il biadaiolo, che andò in galera per misure false. - Carmina, colomba mia, fa' di portarmi subito il cioccolatte e i biscotti, perchè tu intendi che stamani mi tocca a fare petto di bronzo; ed io ho provato, che se sto digiuno mi casca il cuore.
      - Anima mia, andate al banco che vi accomodo in un baleno...
      Il Vicario andò nella stanza dell'uffizio; si adagiò gravemente nel seggiolone, di cui la spalliera gli sopravanzava la testa un palmo avvantaggiato, e subito diè di piglio al campanello. Quasi nel punto stesso, da diversi lati si apersero due porte; da una entrò la moglie Carmina con la cioccolata e i biscotti; dall'altra il Bargello con Marzio ammanettato, e coperto col mantello rosso.
      Carmina di dietro alla spalliera del seggiolone sbirciò Marzio, e le parve, come veramente era, bellissimo uomo, comecchè pallido, e scarno oltre il dovere.


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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