.. tuffatela per bene nel calamaro... Prendi, Sposito, e se in vita non hai avuto buona indole, mostra almeno in morte un bel carattere. Signor Collaterale notate, di grazia, l'agudezza; se la risapesse il Duca, ch'è vago di bei motti, se ne andrebbe in visibilio. - Adagio... così... a modo... con tre dita... carino mio...
Ma le dita di Marzio, dolorosamente inerti, lasciavano andare la penna; ond'egli sbadigliando mormorava:
- Oh quanto sono più generosi gli omicidi nel bosco, che nel tribunale!... non posso firmare...
- Ma quel benedetto Giacinto poteva anche usare un poco più di carità nel dargli la corda!...(136) disse il Vicario volgendosi al boia in tuono di rimprovero.
- Che dite, nè! Eccellenza? Io l'ho trattato da sposo: se avessi a dare la corda a voi, non potrei condurmi con maggiore garbatezza.
Il Vicario, intento affatto in Marzio, non badò alla conclusione del discorso: andati a vuoto gli sforzi per farlo firmare, ordinò che chiudessero l'atto di accusa con le formule necessarie per supplire al difetto della firma del prevenuto. Distese, firmate, bollate, e impolverate le carte se le pose diligentemente in seno, indirizzando la parola agli uscieri:
- Adesso abbiate cura di questo povero uomo: rammentatevi ch'egli è di carne battezzata come siete voi altri, e rammentate ancora che se la giustizia umana non lo può perdonare, molto bene può farlo la divina: onde, un giorno, chi sa? la sua intercessione potrebbe essere necessaria anche a noi lassù in paradiso: pensate al buon ladrone, e non vi dico altro.
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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa 1854
pagine 814 |
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Sposito Collaterale Duca Marzio Giacinto Vicario Vicario Marzio
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