- Poter del mondo! Luisa, ma sai che tu difendi il tuo Orlando
Come orsa, che l'alpestre cacciatoreNella petrosa tana assalito abbia?
Io te la do vinta; leggiamo, se ti aggrada, la storia di Ariodante e di Ginevra.
- Leggiamola pure, soggiunse don Giacomo; comecchè quella di Olindo e Sofronia mi paia troppo più mesta cosa...
- Ma noi non vogliamo malinconie, esclama donna Luisa; se di queste avessimo vaghezza non farebbe di bisogno uscire dall'Orlando. Sapreste voi indicarmi più pietoso racconto che quello di Brandimarte e di Fiordiligi, o l'altro di Zerbino e d'Isabella?
- Dirai bene, notò Beatrice; ma che vuoi tu? I casi di Olindo e di Sofronia m'invogliano al pianto come di fatto veramente successo; mentre le storie dell'Ariosto mi hanno l'aria di finissime immaginazioni: e poi, vedi, temo sempre che ad un tratto gli prenda il capriccio di farmi ridere;... ma via, leggiamo di Ginevra.
Donna Luisa, altera alquanto della riportata vittoria, andò a cercare il volume; e quello aperto, pose davanti a don Giacomo dicendo:
- Incominciate voi.
Don Giacomo appena vi ebbe gittato gli occhi sopra diventò pallido in faccia, e prestamente rispose:
- No... no... a voi tocca essere prima.
- Ed io incomincerò; ma aveva sbagliato: la storia non principia al Canto sesto, bensì al quinto; e sfogliato di alquante pagine il libro, prese con bella grazia a declamare dal verso Tutti gli altri animai che sono in terra, fino ai seguenti:
Quel, dopo molti preghi, dalle chiomeSi levò l'elmo, e fè palese e certo
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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa 1854
pagine 814 |
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