Inoltre usare qualunque umiliazione tornerebbe inutile, imperciocchè i ribaldi ogni loro sensibilità abbiano ridotta nelle braccia e nei polsi. Infatti tu non gli odi profferire altre parole, se non queste une: "Compare, non istringermi tanto forte!" Sarebbe proprio un dare del capo nel muro il tentativo di eccitare in costoro vergogna, o pudore. All'opposto quando la fortuna mette in mano allo sbirro, od altro arnese cotale un uomo dabbene, gli si allargano le viscere, e si rifà in un'ora del diuturno disprezzo nel quale venne saziato; il serpente invece di fango trovò finalmente da mordere vive carni, e infondere il suo veleno dentro vene che sentono. Percorri i tempi, e non troverai signorie peggiori di quelle dei servi fatti padroni; coteste appaiono, e sono i lupercali della feccia umana: a misura di carboni, essi pagano con moneta di ferocia le umiliazioni patite. Alla mota pare essere onorata quando, pesta dai piedi, schizza a deturpare la veste signorile. I rettori dei Popoli s'ingegnano tramutare, e travasare i berrovieri; in questo adoperano ogni arte, e sempre invano. I littori si assomigliano agli apparitori, gli apparitori agli sbirri, ai donzelli, ai fanti, e ad altri cotali antichi, moderni, e modernissimi cagnotti della polizia. Chi più ne ha, più ne metta; parenti sono tutti in vinculis. Cerca tra cento lupi il meglio, e forse lo troverai; non lo cercare fra costoro, che opera perduta sarebbe. Ogni potere ne abbisogna, e li mantiene e s'industria nobilitarli, e levarli a cielo.
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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa 1854
pagine 814 |
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Popoli
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