Intanto, per rimettere il tempo perduto, come segno della sua fiducia volergli confidare la procedura dei Cènci scandolosamente protratta, mentre, per quanto correva universale la voce, tante, e patentissime abbondavano le prove della reità degli accusati. Andasse, rompesse gl'indugi, facesse cosa gradita al popolo romano, e al Santo Padre accettissima: il nome di restauratore della giustizia si meritasse...
Anche le civette impaniano, dice il proverbio; e il Cardinale, infiammato dal desiderio di venire a capo del suo disegno, ci aveva messo troppo più mazza che non ci bisognava. Le pupille del Luciani oscillarono corruscando, come quelle delle belve prima di spiccare il salto; e la parola prorompendo impetuosa gli si rompeva fra i denti.
- Certo, balbutiva costui, certo, Eminentissimo, col signor Moscati non ci era verso di trarre un ragnatelo dal buco: gli avevano fitto in testa certi scrupoli... lo assalivano tali uggie... tanti rispetti, che nemmeno io mi sapeva dove mi trovassi. La s'immagini, Eminentissimo, io lo sperimentai renitente perfino ad applicare Beatrice Cènci alla tortura preparatoria monentibus indiciis, mentre (Dio mi guardi da formare giudizii temerari) a me sembra che la prova abbondi per farla impiccare (domando perdono del lapsus linguae, essendo ella nobile) - per farla decapitare dieci volte.
- Guardate un po' voi! - esclamava maravigliando il Cardinale, ed alzava ambe le mani.
- E quando dubitai che la potesse essere ammaliata, considerando la perspicacia dello ingegno e la pronta favella, niente affatto naturali in giovanetta ingenua, mi fece spallucce come se avessi pronunziato qualche eresia.
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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa 1854
pagine 814 |
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