La Eminenza vostra sa troppo bene, come il diavolo quasi sempre dia il dono delle lingue a coloro cui entra in corpo.
Sua Eminenza all'opposto sapeva, pel secondo capitolo degli Atti degli Apostoli, che il dono delle lingue si diparte dallo spirito; e che quando, dopo la Pentecoste, gli Apostoli scesero per la via favellanti in più lingue, le turbe non li giudicarono già invasi dal demonio, bensì ebbri di vino dolce(155): tuttavolta, non trovando il suo conto a contradire il giudice, approvò stringendo le labbra, ed abbassando la testa.
- Riposino pure sopra di me, continuava il Luciani, come su due guanciali; io sono avvezzo a far presto, e bene. Quando Papa Sisto mi mandò a Bologna pel negozio del conte Peppoli, io ebbi l'onore di darglielo spacciato nelle mani in meno d'una settimana...
- Ah! il povero conte, che fu decapitato nell'ottantasei...
- Domando perdono, Eminentissimo è' fu nel millecinquecentottantacinque, il venerdì dopo la pasqua del Corpo di Cristo, nel primo anno del suo pontificato. Quel benedetto conte ne aveva fatte delle bige e delle nere; sicchè anche i suoi nodi un giorno vennero al pettine. Caduto in potestà della giustizia, siccom'egli era di ricchezze copioso, potente di parentadi, e abbondante di partiti, non si trovava persona la quale si avvicinasse deporgli contra; per le quali cose si correva pericolo di doverlo metter fuori per mancanza di prove. La Santità di Papa Sisto apprendendo queste novelle mi spedì incontanente per le poste fino a Bologna, affinchè significassi alla recisa a quegl'illustrissimi signori giudici, che se non condannavano alla forca, e subito, il conte Giovanni, Sua Santità avrebbe impiccato loro.
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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa 1854
pagine 814 |
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