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      .. che martirii sono questi! Sono cristiana... sono battezzata. - O morte! morte!
      - Confessate... con...
      Un nodo spaventevole di tosse sorprese in questo punto il Luciani, e parve dovesse restarne soffocato: anelavano convulsi la gola e il petto; umore viscoso gli gocciava giù dalla bocca e dalle narici; gli occhi venati di sangue gli scoppiavano fuori dai cigli, e ciò nonostante singhiozza ringhioso:
      - Con... confe... confessate... scellerata!
      - Sono innocente.
      - Qua... tosto le cordicelle... la tortura delle cordicelle...
      Cotesta era una infame contesa: gli astanti erano sazii dello spettacolo; i carnefici stessi spossati dalla fatica; Beatrice non dava più segno di vita.
      - Le cordicelle, vi dico... le cordicelle... - tra un nodo e l'altro di tosse singhiozzava il Luciani.
      I valletti del boia sbigottiti stavano inerti, e l'ira strozzava il Luciani, che ormai balbutiva suoni indistinti. Costoro infatti non potevano immaginare che il presidente avesse il cervello a segno; imperciocchè il tormento delle cordicelle consistesse in infinite cordicelle sottili e taglienti, con le quali si avviluppava e stringeva il martoriato per modo, che recisi i nervi, le vene e le carni, il corpo di lui diventasse tutta una piaga; e compariva manifesto che non potesse applicarsi in cotesto stato alla paziente, senza volerla finire.
      Sopra il limitare della porta, dirimpetto al banco dei giudici, ecco si presenta la faccia livida di mastro Alessandro; si soffermò alquanto, volse uno sguardo tenue sopra cotesta scena, e sembra, tuttochè boia, che qualche cosa sentisse, avvegnadio nel volersi abbottonare la sopravvesta vermiglia la mano gli saltasse da un occhiello all'altro senza poterne venire a capo: da cotesto indizio in fuori non si palesò altro in lui che desse ad argomentare commozione, e fu visto accostarsi impassibile alla paziente, guardarla fissa, e toccarle i polsi; ciò fatto, con quel suo cipiglio, che metteva il ribrezzo addosso agli stessi giudici, nonchè ai condannati, rivolto al Luciani favellò in questa sentenza:


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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