- Di tutto.
- Proprio di tutto? - E siccome il Farinaccio assentiva vivacemente col capo, ella riprese: - E allora, mio signore, che ne dite? Le mie nozze con lui non vi pare che assomiglino quelle del Doge di Venezia, quando, gittato l'anello nel mare, egli sposava l'abisso?
Il Farinaccio non rispose; bensì, essendosi rimesso dalla commozione, pregò Beatrice a volerlo ascoltare attentamente, chè la materia importava assai; e proseguendo nel discorso le disse a parte a parte quanto noi conosciamo, e poi le parlò dello stato in che si trovava il processo, e per ultimo concluse: - Ora pei vostri e per voi, io, dopo averci meditato con quella maturità che il negozio richiede, non vedo altra via di salute se non questa una, ed è: che voi confessiate liberamente, vostro padre essere caduto spento dalle vostre mani...
Beatrice lo interruppe con un grido di sorpresa: ella lo guardava fisso come trasecolata. Se cotesto era scherzo, il tempo, il luogo e la condizione sua lo rendevano crudele; - se consiglio, e allora così lo pareva mostruosamente strano, che pensò davvero, o ella o l'avvocato avere perduto il bene dello intelletto. Il Farinaccio, dagli atti del sembiante argomentando la sua stupefazione, soggiunse:
- Comprendo bene che deve parervi singolare il mio consiglio, e non pertanto io mi chiamo parato a chiarirvi sopra tutti i vostri dubbi.
- Ora come, interrogò con voce alquanto alterata la Beatrice, dopo tanti tormenti sofferti per salvare la mia bella fama, io da me stessa mi lacererò le viscere, lasciando il mio nome argomento di orrore pei posteri, mentre io divisava lasciarlo di compassione e di rammarico?
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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa 1854
pagine 814 |
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