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      - Dunque cosiffatta è, Eminentissimo, la fede sacerdotale?...
      Il Cardinale, argomentando dallo esordio la perorazione, gli troncava la parola con suono contenuto, ma turbato:
      - Signor Prospero, io potrei dirvi che la promessa della difesa fu da me fatta sub modo; vale a dire, che la confessione degli accusati non uscisse così limpida ed esplicita da rendere qualsivoglia difesa superflua: ancora potrei dirvi onorare io (e non sono il solo a pensare così, ma altri troppo a me superiore professa questa opinione) quei pellegrini intelletti, che, come fiaccole inviate da Dio a illuminarci nelle tenebre del dubbio e dello errore, vengono a incamminarci su la via della rettitudine; ma per altra parte io ed i miei superiori disprezzare altamente gli avvocati, i quali, abusando dello intelletto che certo non sortirono per questo, torcono co' loro sofismi quello ch'è diritto, rendono, cavillando, imbrogliato quello ch'è piano; intorbidano le acque chiare per pescarvi...
      - E vi par chiara, Eminenza, la prova del delitto? Da quando in qua della confessione complessa si accetta la parte che dichiara la colpa, e si respinge quell'altra che la giustifica? Insidie...
      - Ma io, signor Prospero, tutto questo non voglio dirvi; solo mi piace, e giova dichiararvi quello che già avrebbe dovuto farvi conoscere la esimia perspicacia vostra. La mia promessa fu data, e non poteva essere altramente, sub conditione che il Papa acconsentisse: questa condizione, e voi siete per insegnarmelo, nel placito dello inferiore, di cui la volontà è sottoposta, comecchè non espressa devesi sempre intendere compresa virtualmente.


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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