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      Il De Angelis sbigottito lasciò cadersi giù le braccia, non osando riaprire la bocca. Lo Altieri, cui parvero, come veramente erano, strane le parole del papa, stava per dargli convenevole risposta; quando lo prevenne il Farinaccio, che ardito e franco così incominciò a dire:
      - Beatissimo Padre, è nuovo udire da cui fu orgoglio e lume della curia Romana salutati i difensori come campioni del delitto. Noi non venimmo qui per difendere parricidi, ma ci siamo venuti per supplicare il mantenimento di una promessa, ch'è sacra; però che noi confidiamo potere, mercè la difesa, dimostrare come taluno degli accusati sia innocenti, tale altro scusabile; tutti poi meritevoli della commiserazione di vostra santità. Voi, Beatissimo Padre, li reputate colpevoli, e noi c'inchiniamo davanti la vostra convinzione; noi li teniamo innocenti, e chiediamo, come di diritto, sia rispettata la nostra; - conciossiachè la voce della coscienza ci venga da Dio, e nelle bilance dell'Eterno pesino tutte ugualmente le coscienze degli uomini.
      Il Farinaccio pronunziava coteste parole con modo solenne; sicchè, comunque genuflesso col corpo, per virtù dell'anima pareva che, seduto egli nella cattedra dello Apostolo di Cristo, ragionasse col papa umiliato per terra. Il Papa rimase percosso; nè gli sovvenendo in quel punto altro partito alla mente, quasi per acquistar tempo, rispose:
      - Alzatevi! - Poi, levati gli occhi sospettosi sul Farinaccio lo fissò uno istante, e gli domandò:
      - E voi siete il signore avvocato Prespero Farinaccio?


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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