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      - Sono Prospero Farinaccio, indegnissimo figlio e suddito di vostra santità.
      - E sua eminenza il cardinale San Giorgio ha veramente promesso a voi la grazia della difesa dei Cènci?
      - A me, Beatissimo Padre.
      - Il cardinale San Giorgio manterrà quanto ha promesso. Andate in pace.
      La voce del pontefice per essere velata non suonava meno minacciosa, come tuono, che per venire di lontano non cessa di annunziare la tempesta; per la quale considerazione l'Altieri, dubbioso di essersi pregiudicato nella estimativa di lui, appena i suoi colleghi ebbero varcato la soglia della porta, che, tornato addietro, si gettò di nuovo in ginocchioni davanti al papa, e gli disse:
      - Beatissimo Padre, degnate aver mente che essendo ascritto ancora io al collegio degli avvocati dei poveri, non poteva in veruna maniera negare il ministero della difesa a chiunque me ne avesse richiesto.
      Ma il Papa, simulatore e dissimulatore solennissimo, avendo ormai recuperato intera la sua impassibilità, rispose mansueto, e soave:
      - Noi non ci siamo maravigliati di voi, ma degli altri; - però, ripensandovi sopra, ho conosciuto come sieno anch'essi uomini valorosi, e zelatori del nobile loro ministero.
      Quando l'Altieri raggiunse i suoi colleghi gli trovò stretti alla vita del cardinal Passero, che avevano incontrato per via, ed abbordandolo senza cerimonie gli dicevano: tornare da conferire con Sua Santità; avere ricavato da segni non dubbii la sua ottima mente; volere che Sua Eminenza, se aveva dato parola, che la mantenesse.


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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