Il Farinaccio continua:
- Voi ardiste descriverci il conte Francesco Cènci come un modello rimasto, mercè di Dio, sopra la terra per far fede della età dell'oro, e scorazzaste i classici, così greci come latini, per foraggiarvi gemme buone a comporne il diadema di virtù, che poneste sul capo al vostro eroe. O pudore! Religioso Francesco Cènci? Certo inauguratore ei fu di sante immagini, ma per bestemmiarle; edificatore e restauratore di templi, ma per profanarli; apparecchiatore di avelli, ma per seppellirvi, siccome egli andava empiamente ogni giorno supplicando Dio, tutti i suoi figliuoli prima di morire. Pietoso Francesco Cènci? Certo piissimo uomo fu egli quando imbandì il convito, nel dì che gli pervenne notizia della strage dei figli suoi; piissimo quando, propinando col bicchiere colmo di vino a Dio, bandiva che dove fosse stato pieno del sangue dei suoi figliuoli, ei lo avrebbe bevuto con maggior devozione del liquore della santissima eucarestia. Queste mostruosità poi non sono immaginate da me, bensì corrono per le bocche degli uomini, e vengono attestate da prelati e baroni di tutto onore degni, che all'orribile festino, convitati, assisterono. A cui era ignoto l'uomo? Voi tutti lo conosceste, e sapete quali e quanti gli si apponessero delitti: forse taluni fra voi lo condannarono; chè il piissimo uomo dell'accusa si trovò a sopportare parecchie condanne, componendo la pena con la Camera Apostolica mercè inestimabile quantità di pecunia. Venite meco, Signori; vediamo un po' questo uomo, per dottrina preclaro, quali volumi, frutto di notti vigilate, egli lasci a edificazione ed ammaestramento dei posteri.
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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa 1854
pagine 814 |
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