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      Ma deh! con la innocenza sua le valga la età breve di tre lustri appena compiti, che non consente le truci cose concepiscansi, nonchè commettansi; le valga la stupenda bellezza, per cui è maraviglia di quanti la mirano. L'oratore Ipperide svelate ai giudici le grazie dell'accusata difesa da lui, così ne inteneriva i cuori, che quelli non si attentarono a condannarla. Ed oh! perchè non è qui presente la signora Beatrice? che io vorrei mostrarvi quella fronte distesa dalle dita di Dio, tutta candore, tutta soavità, messa nel mondo a far fede quale sia il sembiante della innocenza nei cieli, e dirvi: Orsù; segnatevi, se ardite, una nota d'infamia!
      Ma dove sono io trascorso? E dove mi ha tratto la soverchia ansietà di veder salva ad ogni costo la egregia donzella? Ritorno sul cammino percorso; mi pento di avere implorato pietà; mi condanno per avere chiesto misericordia: non perchè sconvenga ricorrere in verun caso mai ai benevoli affetti dell'uomo, che sono sempre i migliori; ma perchè mi sembra che di questi possa fare a meno la signora Beatrice nel duro passo in cui l'ha travolta la fortuna. - Quando noi tutti saremo morti, e delle nostre ossa non si troverà neppure la cenere: - quando i nostri tempi e le nostre cose andranno obliati, il nome di Beatrice Cènci farà palpitare il cuore di quelli che allora vivranno: - come il segnale galleggiante sul mare avverte che nel profondo delle acque giace l'ancora, così Beatrice Cènci, a noi sola superstite nella fama, ricorderà questi anni ingloriosi caduti irrevocabilmente dentro lo abisso del passato.


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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