- E la morte ci assegna forse un'ora per sorprenderci? Non giunge ella inaspettata come il ladro fra le tenebre? Cristo lo ha detto...
In questa la porta del carcere stridendo sopra i suoi cardini si aperse, ed al chiarore di una torcia furono visti entrare il sostituto dell'avvocato fiscale accompagnato da alcuni cursori, i quali con volto cupo, ma senza amarezza, come senza benevolenza, si accostarono al letto di Beatrice. Il signor Ventura, che tale era il nome del sostituto, così incominciò:
- Se differendone la notizia potessi, gentil donzella, mutare il vostro destino, volentieri io lo farei. Il mio penoso ufficio mi obbliga leggervi la sentenza...
- Di morte? - esclamò Beatrice.
Il cappuccino si coperse la faccia con ambedue le mani; gli altri la declinarono. Beatrice si aggrappò smaniosa al mantello del padre, e gemè dal profondo del cuore:
- Oh Dio! Dio!, ella gridava, com'è possibile che io, così giovane, abbia a morire? Nata appena, perchè vogliono in modo tanto acerbo cacciarmi via dalla vita? Signore... Signore, qual colpa ho io commesso? - La vita! Ma sapete voi, la vita a quindici anni che sia?...
- La vita, le risponde il cappuccino, è soma che va crescendo con gli anni. Felici i non nati a portarla! Dopo loro, felici quelli a cui Dio concede di deporla presto! Che cosa trovi, o figliuola, nei tuoi giorni decorsi, che t'invogli a prolungarne la trama?
- Nulla, - replica precipitosa Beatrice; poi si ferma sopra un punto, che la memoria parve presentarle luminoso; ma fissatolo appena, si ecclissò; ond'ella umiliata, a voce via via più spenta aggiunse:
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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa 1854
pagine 814 |
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Beatrice Ventura Beatrice Dio Dio Beatrice
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