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      .. per allora, dacchè non aveva potuto abbandonare la sua speranza. Di fatti, egli pensò, quale uomo, per abiettissimo che fosse, avrebbe ardito salutarla col nome di sposa? Quale ostello ricovrarla amica? Quale convento monaca? E morto il padre, qual tenore l'avrebbe difesa dalla pubblica ingiuria, e dalla persecuzione della plebe? La infamia diventava pronuba necessaria a coteste nozze.
      Lo aiutante stringeva nelle mani un rasoio. Egli guardò lei, e rimase come abbagliato da tanta bellezza; ella guardò lui, e sentì freddo; pure assicuratasi, incominciò a pensare: Una voce di misericordia avrebbe tocco per avventura le viscere del pontefice? Forse alla belva plebea si toglie lo spettacolo del sangue, che vale a renderla sempre più feroce? - Parlate!... Indi rivolta allo aiutante, gli favellò: - A che vi rimanete costà come trasognato? Perchè ci costringete a così lunghi discorsi, quando ci sono contati i momenti per vivere? Noi ci stiamo apparecchiate a tutto.
      E l'altro, esitando,
      - Illustrissima... lo sa... è costume... i capelli...
      - I capelli! - ella esclamò, - e portandosi pronta la mano sul capo ne cavò il pettine, e la magnifica chioma d'oro le scese giù come un'onda per tutta la persona. Ora, ecco, questi sono i miei capelli; e voi che cosa volete farne?
      Ma il valletto del carnefice, imbarazzato più di prima, taceva; però che ella riprese:
      - Ogni forza ha il suo diritto; - il diritto della scure è non rimanere impedita nel taglio: - ho capito - fa presto, - e taglia...
      E la chioma cadde recisa.


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814