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      - Uomo del Signore, ho la mia figliuola... la mia unica figliuola, che mi muore. Deh! per le piaghe di Gesù Cristo, fatemi la carità di arrivare fino a casa mia, e datele soccorso.
      Il Priore lo guardò in cagnesco, come se egli lo avesse ricercato di andare ad amministrare la eucarestia a un lupo; poi ipocritamente soave gli rispose:
      - Figliuolo mio, vi pare?... Coteste le son faccende da donna.
      - Ebbene, fate di mandarci una donna... io le darò dieci... venti scudi... il guadagno della giornata...
      Il prete aveva svoltato il canto.
      Finalmente gli venne incontro una specie di bruto, scalzo, coi piedi imbrattati di fango fino oltre la noce; della brache portava una parte rovesciata sopra il ginocchio, l'altra cascante per terra, e strette sopra i fianchi con una sozza corda; il rimanente nudo, se togli uno straccio di tela sopra le spalle, ed un berretto, che una volta fu rosso, tirato su gli occhi: era colore di rame, camminava a gambe larghe, e tentennava: in quel punto destavasi da una ubbriachezza, che lo aveva tenuto per morto da bene ventotto ore. Il popolo lo chiamava Otre. Se qualche borghese tornando tardi a casa veniva, nel buio della notte, tra la mota e il letamaio ad inciampare dentro qualche corpo morvido che rispondesse alla pedata con un grugnito, tirava innanzi senza darsi un pensiero al mondo, dicendo: è Otre. Tanta era la tristizia ed abiettezza sua, che sarebbesi creduto far torto al più immondo animale paragonandolo con lui! A questo pertanto si volse il derelitto Alessandro con la solita preghiera; ma Otre lo squadrò in faccia fra stupido e spaventato, e gli rispose grugnando:


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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