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      Tanto più io mi sento poi penetrata di tenerezza per voi, in quanto che standovi incappucciati, epperò a me ignoti, volete significare con questo, che voi non sovvenite alla persona, bensì alla creatura che soffre. Ma io ho bisogno di maggiore aiuto da voi, che voi per ordinario non pratichiate dispensare; ed io ardisco supplicarne sì voi, che questo piissimo padre spirituale. La nuova mia inchiesta sia, io prego, argomento non d'indiscretezza per mia parte, bensì del bisogno. Mediante il notaro della Compagnia dello Sacre Stimate ho fatto il mio testamento. Ora dubitando che i tribunali vogliano mettere qualche ostacolo alla sua esecuzione, supplico voi affinchè v'interponiate con tutti i nervi presso Papa Clemente, e lo induciate a contentarsi che la mia dote venga impiegata nel modo che sta scritto là dentro. - Voi procurerete eziandio farmi celebrare in suffragio dell'anima mia duegento messe, delle quali cento prima di essere seppellita, e cento dopo: a tal fine piacciavi ricevere questi quarantacinque ducati, che mi trovo ad avere addosso, e pel di più che potesse abbisognare piacciavi farne ricerca a messere Francesco Scartesio mio procuratore, che ve lo darà. Desidero che Andrea, Ludovico ed Ascanio, soldati che durante la mia prigionia ebbero per me viscere di carità, sieno ricompensati largamente, onde imparino che la misericordia adoperata verso i miseri, come sempre riceve la sua mercede nell'altro, così talvolta la trova anche in questo mondo; e ciò li conforti a continuare ad usarla anche a coloro, i quali mi succederanno in questo luogo di angosce.


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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