- Voi, come uomo di molta dottrina, sapete, signor Consultore, come gli Egizii condannassero il figlio parricida ad essere trafitto da infiniti taglientissimi stecchi, e poi arso sopra un mucchio di spine: il padre che uccideva il figlio, a guardare per tre giorni continui il cadavere dell'ammazzato. - Qui in Roma, nei primi tempi del paganesimo, non si conobbe legge contro i parricidi: crescendo poi la malizia degli uomini a tanto eccesso, il supplizio orribile della legge Pompea parve mite a punirlo. Ai tempi nostri piacciavi volgere lo sguardo ai reami di Spagna, Francia, ed Inghilterra, e voi non troverete pene punto più dolci. Se noi facciamo mozzare la testa al semplice omicida, ragion vuole che corra divario di pena fra il parricida e lui. Tuttavolta, in grazia vostra, noi assolveremo le donne dall'attanagliatura e dallo squarto; ferma stante però la decapitazione.
- Anche il putto ha da avere mozza la testa?
- Qual putto?
- Bernardino Cènci, Santo Padre; voi lo sapete, non tocca eziandio il suo dodicesimo anno, e anch'egli dovrà subire la pena dei parricidi? Io lo difesi appena, pensando che il migliore avvocato per lui fosse la fede di battesimo; e m'ingannai.
- Ma o che forse non confessò anch'egli avere partecipalo al misfatto?
- Confessò, certo, confessò; ma a cotesta età può egli sapersi parricidio che sia, e confessione che importi? Non confessò egli perchè i tormenti cessassero, e dopo la promessa che lo avrebbero salvo? Padre santo! anche una volta porgete ascolto alla voce del cuore, che vi persuade a misericordia; porgetele ascollo: anche noi un giorno avremo bisogno di pietà.
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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa 1854
pagine 814 |
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