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      Ma l'affetto vinse la vergogna, ond'ei con voce piena di amore esclamò:
      - I figli! Oh! i miei figli... datemi i miei figliuoli...
      Gli ufficiali preposti alla esecuzione della giustizia intendevano andare oltre; ma il popolo commosso urlò con un grido solo:
      - Dategli i figliuoli.
      E siccome gli ufficiali nicchiavano ad obbedire, un maroso popolare sbarattò la processione, e mugghiando arrivò fin presso al carro; per la qual cosa gli ufficiali, ammiccatisi coll'occhio, trovarono giustissimo il desiderio del popolo, e bandirono ad alta voce niente star loro più a cuore quanto appagare il voto universale. Fatto pertanto scendere prestamente don Giacomo giù dal carro, e gittatagli sopra le spalle la cappa onde rimanessero coperte le ferite, lo trassero su per la cordonata nel cortile del palazzo. Quali spasimi recasse allo infelice cotesta tela, che confricando inaspriva le carni arse, non è da dire; ma egli divorava i gemiti per pietà dei suoi.
      Giù per le ampie scale Luisa, con le chiome sciolte, fu vista precipitarsi tenendo un figliuoletto in collo, ed un altro per mano. La seguitava Angiolina recando seco altri figli, e presto lo ebbero raggiunto giù nel piazzale. Luisa gittò al collo del marito un figliuolo, il quale vi si apprese con atto disperato: ella poi volle prostrarsi, ed abbracciargli le ginocchia; sennonchè al primo muovere che Giacomo fece dei labbri le membra le si prosciolsero; tanta pietà la strinse, che cadde priva di sentimenti ai suoi piedi. Giacomo non la vide, chè il fanciullo pendente dal collo glielo impediva; onde con voce abbastanza ferma favellò:


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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