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      Il carnefice stende la mano mal ferma a quel capo, per darlo in mostra al popolo; ma Padre Angelico ed i Confortatori lo trattennero: uno di loro vi pose sopra una corona di rose, e dopo averlo avviluppato dentro il velo bianco, gridò alla gente:
      - Questo è il capo di Beatrice Cènci vergine romana!
      Guido poichè ebbe adoperati tutti gli argomenti per vincere lo spaventato cavallo, ricorse all'estremo partito. Abbandona le redini, e, prosteso giù lungo il collo, con ambe le mani gli tura le narici fumanti. Il polledro, impedito nella respirazione, si ferma; egli lo stazzona alquanto, poi di un subito datogli un tratto con la briglia a sinistra, ed una spronata a destra, lo avvolge, lo avvibra per la strada percorsa, e tempestando ritorna sopra la piazza del castello.
      Egli vi giunge allorchè il confortatore, sollevato il capo di Beatrice, gridava: "Questo è il capo di Beatrice Cènci vergine romana!"
     
     
     *

      * *
     
      I fratelli della Misericordia quando ebbero composto anco quel corpo dentro il cataletto, lo portarono a San Gelso. Quivi toltale la corona dal capo, gliela cinsero intorno al collo. Il taglio, che separava il capo dal busto, era nascosto da quel serto di rose fresche e odorose colte sul mattino: qualcheduna appariva più rossa che per ordinario le rose non paiono; - era intinta di sangue.
      I fratelli, rifiniti di ambascia, presero un poco di riposo.
      Il palco è forbito; gli ordigni di nuovo apparecchiati. La bocca del sepolcro non dice mai: basta. Il patibolo aspetta la terza vittima.


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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