Dovrà la mia storia funestare le sue ultime pagine col racconto di un supplizio, che vince in orrore ogni più truce immaginazione? Lo racconterò; però che scempii siffatti durino tuttavia in parecchie parti di Europa, che pur si vantano civili; e non corrono molti anni che gli udimmo praticati. Certo chi gli subì colpevole era; ma la morte del reo dovrebbe bastare alla vendetta della legge, o allo esempio degli uomini. Che Dio vi danni, anche i supplizii hanno a pompeggiare di lusso? La immanità, che passa il fine della pena, giova a suscitare in benefizio dello scellerato la misericordia che dovrebbe riserbarsi unicamente pel misero.
I fratelli della Misericordia, rinfrancata alquanto la lena, muovono per prendere don Giacomo. Lacero, grondante sangue, trafitto di piaghe e di spasimi, che noi non possiamo immaginare, non che descrivere, oh! questo sì che desiderava la morte, come il cervo assetato la fonte delle acque. Egli andò con passi veloci coperto della cappa e del cappello della Misericordia; salì presto la scala funesta; cappa e cappello gli tolsero, ed ei rimase nudo fino alla cintura, mostrando le turpissime piaghe. A cui lo vide non parve natural cosa ch'egli conservasse in quello stato la vita, ma i sensi altresì e la favella. Si approssima a Bernardino, il quale tornato in se forte batteva i denti, e gli occhi fissava, immemori di quello che vedevano. Certo il fanciullo somministrava materia di pianto infinito, ma le lacrime erano esauste nella fronte di Giacomo; le aveva ormai versate tutte: adesso non gli rimane a versare altro che sangue, - e di questo anche poco.
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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa 1854
pagine 814 |
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