Laddove poi sembrasse a taluno avere io proceduto con leggerezza incolpando di tanta infamia la memoria di questo Pontefice, io vo' ch'egli ponga il pensiero principalmente a due cose, ed è: la prima, che nè nuove nè rare apparirono siffatte infamie nella Corte Romana; la seconda, che quando l'oro del condannato si versa nell'arca del giudice, a questi sta con prove limpidissime chiarire le genti, ch'egli non fece causa comune col boia.
INDICE
IntroduzioneCap. I. Francesco Cènci
II. Il parricidioIII. Il ratto
IV. La tentazioneV. Ancora di Francesco Cènci
VI. NeroneVII. La chiesa di San Tommaso
VIII. DisperazioneIX. Il suocero
X. Il convitoXI. Lo incendio
XII. Dello asinoXIII. Il tradimento
XIV. Monsignore Guido Guerra
XV. L'ammazzata di Vittana
XVI. Il memorialeXVII. Il Tevere
XVIII. RomaXIX. Le fantasime
XX. La notte scellerataXXI. Il mantello rosso
XXII. La torturaXXIII. I giudici
XXIV. Il sagrifizioXXV. Il giudizio
XXVI. La confessioneXXVII. Le vesti
XXVIII. La figlia del carneficeXXIX. La grazia
XXX. La moglieXXXI L'ultima ora
XXXII. Il sepolcro
NOTE:
(1) "My curse shall be forgiveness". Byron, Child Harold, C. IV.
(2) "La nostra pelle è divenuta bruna come un forno per l'arsura della fame." Geremia Lamentaz. V. n. 10.
(3) "E Iddio separò la luce dalle tenebre." Genes. C. I. n. 4.
(4) Eduardo III, dopo aver preso la corona, fece trasportare suo padre Eduardo II al castello di Corff, e quinci a Bristol; ma i cittadini avendo fatto vista di volerlo liberare, Maltraverse e Gournay segretamente, nella notte, lo traslocarono al castello di Berkley.
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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa 1854
pagine 814 |
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