Nec si quid fricti ciceris probat, et nucis emptor;
e nella Bacch. di PLAUTO l'altro, concepito:
Tam frictum ego illum redeam quam frictum est cicer.
(96) "Imperciocchè anco le preghiere sono figliuole di Giove: zoppe, grinzose, e guerce degli occhi; e queste andando dietro la ingiuria la emendano. La ingiuria è gagliarda, e di piè fermo passa per tutta la terra offendendo, ed esse le tengono dietro, e medicano i di lei danni. Ora, chi rispetta le figlie di Giove allorchè gli si accostano, questo sarà vicendevolmente assai giovato da loro, ed esaudito quando ei prega; ma se alcuno le rigetta, ed ostinatamente le recusa, allora queste andando pregano Giove Saturnio che la ingiuria persegua colui acciocchè, offeso, paghi la pena della sua durezza".
OMERO, Iliade, lib. IX.
(97) "In ogni tempo, in ogni contrada i patrizii hanno perseguitato implacabilmente gli amici del popolo; e se per caso alcuno ne sorse nel grembo loro, sopra di questo particolarmente percossero, studiosi d'incutere spavento con la grandezza della vittima. Così periva l'ultimo dei Gracchi per la mano dei patrizii; ma giunto dal colpo fatale, lanciò un pugno di polvere contro il cielo prendendo in testimonio gli Dei immortali, e da quella polvere nacque Mario. Mario, meno grande per avere sterminato i Cimbri, che per avere abbattuto in Roma l'aristocrazia della nobiltà".
MIRABEAU, Mémoires, t. V p. 256.
(98) LUIGI BLANC. Storia della Rivoluzione di Francia, t. II, lib. 3.
(99) Giornali del tempo, e segnatamente il Débats.
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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa 1854
pagine 814 |
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