Non contento di aizzare alla opera atroce i suoi Brettoni, chiamò ancora l'Acuto (Giovanni Aukwood - falcone in bosco) co' suoi Inglesi, che stanziava in Faenza, a far sangue; e siccome questo capitano non si sapeva risolvere a commettere tanta enormezza,
Sangue, urlava furibondo il Cardinale, io voglio sangue!" Durante la strage soventi volte fu udito gridare: "morte, a tutti!" SISMONDI, Storia delle Repubbliche italiane, tom. VII, p. 78. - L'Abbate Cistercense aveva già comandato, alla presa di Bezieres, si uccidessero tutti i terrazzani eretici, o no, che Dio poi gli avrebbe scelti a comodo nell'altro mondo: "Caedite eos, novit enim Deus qui sunt ejus". CAESAR HEISTERBAC, lib. V, p. 21. - Tali preti un giorno; quali adesso, vel dicano Roma e Romagna, e l'effemeridi loro truci, ed irrequiete eccitatrici agli odii, alle persecuzioni, alla servitù, ed al sangue. S'è giusto così, giudichi Dio.
(113) MACCHIAVELLO. Descrizione del modo tenuto dal Duca Valentino per ammazzare Oliverotto da Fermo, Vitellozzo Viletto, il signor Gianpagolo, e il Duca di Gravina Orsini.
(114) "Nel seccare, e dare la via al lago Fucino fece prima fare una battaglia navale. Ma gridando quelli che avevano a combattere: "sia il ben trovato lo Imperatore; ti salutano coloro, che stanno per morire" e avendo egli risposto: "ed a voi pure salute!" essi pensarono, che mediante cotesto saluto egli gli avesse licenziati dal mettersi in pericolo di vita, e non volevano combattere. Per la qual cosa egli stette un pezzo sopra di se pensando se avesse a mettere fuoco alle navi, o piuttosto tagliarli a pezzi.
| |
Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa 1854
pagine 814 |
|
|
Brettoni Acuto Giovanni Aukwood Inglesi Faenza Cardinale Storia Repubbliche Abbate Cistercense Bezieres Dio Deus Roma Romagna Dio Duca Valentino Oliverotto Fermo Vitellozzo Viletto Gianpagolo Duca Gravina Orsini Fucino Imperatore
|