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      Diventato cieco non si smarrì, e continuò a lavorare, specialmente in ritratti, ch'erano somigliantissimi sempre, adoperando che lo ufficio degli occhi facessero le mani, come scrive il BALDINUCCI. Ritrattò Urbano VIII. CICOGNARA, Storia della Scoltura tomo VI. cap. 4. pag. 194. Questo autore tenta spiegare il modo col quale il Gonnelli potesse, così cieco com'era, scolpire, dicendo ch'egli era giunto a ridurre in meccanismo manuale l'azione degli occhi. Inoltre soggiunge egli, giova riflettere alla straordinaria attenzione, e concentrazione dei ciechi, per cui non vengono da alcuna cosa distratti in ciò che fanno.
      (173) PAOLO SARPI. Storia del Concilio di Trento.
      (174) Non paia ai reverendi Padri della Compagnia di Gesù ch'io abbiaparlato avventatamente; dacchè eglino, dottissimi, sanno com'io altro non
      abbia fatto che copiare l'espressione del Sonetto di messere Francesco
      Petrarca.
      L'avara Babilonia ha colmo il saccoD'ira di Dio, e di peccati empi, e rei
      cc.
      E messer Francesco, come quegli ch'era prete, e canonico di Pavia, dovevaintendersene.


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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