Le Illustrazioni soltanto mi offrono materia di piacevole ricordo. Egregi Artisti, tra i quali a causa di onore devo nominare il Professore Perfetti, Bonaini livornese e Chiossone, dettero opera a incidere i quadri della I. e R. Accademia delle Belle Arti di Firenze: essi a proprie spese condussero la impresa a quel punto in cui oggi con ammirazione universale si vede. - Degna ed egregia gente! Eglino nel concetto di fare cosa che tornasse onorata alla patria si messero in cammino come Abramo, e confidando in Dio e nel proprio coraggio esclamarono col Patriarca: Deus providebit! - Io non ho potuto giovarvi come avrei desiderato, o egregi Artisti; non fu per mancanza di buon volere ma di potere, e prendo qui occasione di ringraziarvi solennemente perchè richiamandomi ai dilettissimi studi delle opere dei nostri divini maestri, mi forniste occasione per distrarmi alquanto dalle cure moleste, e di srugginirmi un po' il cervello. La vostra impresa, opera d'intelligenza e di amore, merita premio di lode e di guadagno; e come già conseguiste la prima larghissima, così non può mancarvi il secondo, se gl'Italiani non hanno tanto smarrito il bene dello intelletto da preferire per ornamento delle loro stanze a questa preziosa effigie delle arti italiane i molti aborti delle litografie francesi.
Le Traduzioni e Volgarizzamenti di poesie liriche sono come fiori di ghirlanda disfatta, o piuttosto non intrecciata. Divisava un giorno, e non ne ho per anche deposto il pensiero, adoperandovi ancora, come vi adoperai, l'aiuto di amici, raccogliere le principali liriche di tutti i popoli del mondo antichi e moderni, allo scopo di mostrare che le passioni umane si manifestarono sempre a un di presso nella medesima forma: così tra la serventese provenzale di Sere Blacasso e la canzone slava di Eiuduco moribondo, tra l'Ode di Omero ai Vasai e l'Ode di Schiller detta La Campana, la Fidanzata di Corinto del Goethe e il racconto della fidanzata di Corinto di Flegone, apparisce quasi una fratellanza; e lasciando dei sentimenti, le immagini, le metafore suonano quasi le stesse; o Vitalis, comunque non uscito da Stoccolma e da Upsala, descrive i prodigi dell'Oriente come i poeti Arabi e i Persiani.
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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