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      Porpora, oro, e colori di gemme preziose, e le tinte svariate della conca marina ove cresce la perla, lo accompagnano nel tramonto. - L'Oceano aspetta fremendo l'immenso ospite. - Tutta la natura si agita, mossa da incomprensibile sgomento, e si affatica a fare testimonianza di vita nel punto stesso in cui sta per abbandonarla il suo principale motore. I pensieri dell'uomo si volgono agli assenti, o ai defunti. Il bronzo medesimo percuote l'aria con tale una voce, che sembra lamento. - Il gran Pane sta per morire.
      Ma il gran Pane muore la morte di chi sa di risorgere. - Creature di un giorno, volgetevi ad Oriente, e lo vedrete in breve ora apparire trionfale e glorioso! Chi sa quanta copia di voi, foglie animate, sarà caduta per sempre dall'albero della vita nella breve sua assenza dal nostro emisfero!
      E quando siete cadute, creature d'un giorno, o come è triste il vostro sepolcro dentro la terra! Gli affetti dei vostri più cari superstiti s'inaridiscono prima dei fiori sparsi sopra la vostra bara.... Il lenzuolo funerario vi contiene intere. Fuorchè la rugiada del cielo, desiderate invano altre lacrime. - Qualche volta la scienza dell'antiquario conosce la vostra tomba. - di rado la pietà dei discendenti. - Che aspettate voi oltre il sepolcro? L'oblio è il retaggio, - il fango l'origliere, - il verme il compagno dei morti. Ah! Dio, ricevi nelle tue braccia misericordiose le anime derelitte di coloro che abbandonano la vita.
     
     
      II.
     
      Se i dolci sorrisi e i molli baci, e tutte le più care soavità dell'amore conteneva in sè il cinto di Venere, come poetando ci narra Omero divino, veramente può dirsi che i colli di Firenze la circondino leggiadri come la cintura di Citerea.


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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