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      In mezzo alle tempeste più feroci dell'anima il pianto del figlio si fa sempre sentire alle viscere di una madre. Donna Veronica risensò all'improvviso, trattenne a mezzo un colpo che stava per discendere sopra il figlio, e mutatone direzione, se lo dette di gran forza nella fronte urlando forsennata:
      Faccio orrore a me stessa!
      Alle furie che già la dominavano, aggiunse la colpa che l'aveva tratta a incrudelire contro il suo sangue, il dolore del figlio, e la paura di averne meritato l'odio implacabile. Tremende visioni le si aggiravano vorticose per la mente. Il demonio la sferzava co' suoi più velenosi flagelli. Fra tanti modi di vendetta uno le piacque, e fu il peggio: - lo scelse, - lo ripose nell'anima come un tesoro, e con l'indice della destra si comprimendo la fronte là dove si dividono le ciglia, con voce roca profferì questa parola:
      Ho deciso!
      In quella notte Giomo Pelliccia, cagnotto di casa Cybo, soprannominato Margutte, armato fino ai denti, per ordine della signora duchessa montato sopra poderoso cavallo si pose in viaggio per a Massa.
     
     
      V.
     
      Presso la chiesa di Santo Ambrogio, sul terminare di Via dei Pilastri, occorre una casa che fu già di Giustino Canacci, mercante fiorentino. - Qui nella sera del primo novembre 1637 una giovane donna (quella dessa della quale abbiamo veduto il ritratto nelle mani della signora Veronica) si stava soletta seduta davanti una tavola in una sala vasta e fredda, accanto alla porta di una camera. Al primo aspetto pareva intieramente assorta nell'opera che aveva fra mano, senonchè esaminando come ora l'ago si arrestasse a mezzo punto, ora volasse con direzione diversa affatto a quella che avrebbe dovuto tenere, e l'affannoso anelito del seno, e il sudore cui ella sovente per tutto il volto e sul collo si asciugava, e il repentino sollevare della testa, e a chiusi occhi agitarla a destra e a sinistra, sicchè i bei ricci biondi continuavano ad oscillare anche dopo il quietarsi del capo, a guisa di catenelle di oro pendenti da un lampadario; chiunque, dico, comecchè dotato di mediocre levatura, avrebbe potuto con giuramento affermare: - in quel cuore non abita la pace!


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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