.. se ora mi si presentasse davanti, ove celerei la mia faccia svergognata....?"
Caterina! qui sul mio cuore...
Così pratichi gl'insegnamenti di tua madre? In questo conto tieni i miei ricordi? la fama incontaminata, che unico retaggio ricevesti dai tuoi, in questo modo conservi? questa è la riconoscenza pel povero vecchio che ti ha raccolto nella sua famiglia, che non ti potendo chiamare figliuola volle darti il nome di sposa? Egli ti salvò la vita, tu lo paghi col disonore. E credi che Dio tolleri simili misfatti? E pensi che il delitto sia per apportarti contentezza? No; ogni germe produce il suo frutto: alla tua colpa si aspetta il rimorso in questa vita, l'inferno nell'altra. - O madre mia!
Caterina, perchè tormentarti così? Non crearti fantasmi per averne spavento. Tu vai esagerando il benefizio di questo tuo vecchio. - Che cosa ha egli fatto, che tutti i vecchi avari non facciano? Si è impadronito di un tesoro; e nè lo gode, nè, astioso, vorrebbe che altri se lo godesse. Per un poco di pane pretende egli dunque il sagrifizio della tua così florida giovanezza? Sta a vedere, che anche morto stenderà dal sepolcro una mano scarna, e intenderà tenerti sempre per sua. Ti lascerà forse da vivere, ma a patto che tu ti mantenga sterile e sola; - a patto che tu stia nel mondo com'egli sta nella fossa...
Tu se' bel parlatore, Ciapo mio; ma vedi, qui dentro, Dio ha posto un tal senso che resiste ad ogni fallace argomento. - Morire di sete, - implorare la tazza della carità, - ottenerla, - e contaminarla.
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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Dio Ciapo Dio
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