Andate di là a pregare per l'anima di vostro padre, ch'è morto.
Come può essere questo, se oggi l'ho lasciato vivo?
Il curato andò pei suoi uffici. Baccio camminando a sghembo, incrocicchiando le gambe, - a sdruccioloni, a balzelloni, senza però mai cadere, come tutto giorno vediamo avvenire agli ubbriachi, trova l'uscio della camera paterna, ed entra dentro.
- Ella era pure la sconcia sembianza quella di Bartolommeo Canacci! un non so che di abietto e di codardo ne formava il carattere principale; comecchè non esistesse ancora la scienza di Lavater, tu gli potevi leggere espressa nel volto la vocazione a tutti quei delitti che compongono la svariala famiglia delle truffe: orbo di un occhio; grigio l'altro, e stupidamente maligno: la testa verso la fronte compressa a modo di tutti gli animali della famiglia dei gatti; il naso immane prolungato a grifo di porco; gran parte del viso trivialmente pelosa a guisa di orangoutang, sicchè spesso solevano dirgli motteggiando - la parte meno trista del suo viso essere quella che non si vedeva: insomma cotesta sua sembianza presentava una enciclopedia di bestie carnivore, non senza una dose copiosissima di parte asinina. Usava per temperare così esosa bruttezza vestire bei panni di fogge eleganti; ma ciò era nulla: come il villano strigliando la rozza s'ingegna a farla apparire bella in fiera, e non vi riesce, così quei panni, che, usando una espressione del Berni diretta a Pietro Aretino(14), gli piangevano addosso furfantati, per la ricercatezza loro facevano venire in mente ai conoscenti, più spesso di quello che in modo diverso non sarebbe avvenuto, come meglio gli sarebbero tornati alla persona abiti di colore troppo diverso, ma più vivace, più armonizzanti al corpo e all'anima di lui, e molto più meritati.
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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Bartolommeo Canacci Lavater Berni Pietro Aretino
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