In quel momento essi stavano in chiesa, ove con molta devozione attendevano alle cose dell'anima. - Omnia tempus habent: vi è tempo di piangere, e vi è tempo di ridere; vi è tempo di digiunare, e tempo di mangiare: - e questo si trova scritto nell'Ecclesiaste.
E poi (voi lo sapete), qualsivoglia solennità religiosa o civile domestica o politica, si conclude sempre col mangiare. Vi nasce un figlio, e convitate a mangiare; - morite, ed ha luogo il banchetto funebre; - togliete moglie (veramente il condurre donna andava innanzi al morire, ma ormai è scritto, e non vo' cancellare), e ricorre il pranzo nuziale. La mensa e la tomba riuniscono tutte le opinioni. A mensa convengono come a centro comune tutti i raggi delle umane voglie. Mirabeau e Danton, dopo le sedute dell'Assemblea Legislativa e della Convenzione, colà si riposavano; - colà, dopo le ambagi del congresso di Vienna, Metternich e Talleyrand convenivano; - colà non raggiri, non dissimulazioni, non discordie, non astii: mangiavano tutti, e mangiavano di buona fede. - A mensa sarebbero stati d'accordo Fra Paolo Sarpi e il cardinale Pallavicino; il cardinale Bellarmino e Martino Lutero, a cui, per quello che si legge, Enrico duca di Brunswick dopo la Dieta di Vormazia mandò in regalo un gran boccale pieno di birra per beverselo a pranzo! - Cicalava mai tanto quel Martino Lutero(17)!
Dalla impannata sbuca una testa coperta con un cappello di forma conica a larghe falde. Una falda - ciglio, occhio, e gran parte della guancia celava; l'altra appena mezza fronte cuopriva, senonchè una piuma nera calando giù attraversava la faccia, - quasi un frego tirato in prevenzione sul pudore, ove mai si fosse avventurato a comparire colà.
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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