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Davvero?
Davvero.
- E qui cominciò tra loro un colloquio a voce bassa, nel quale lo incognito parve, dai gesti che faceva, proponesse al Canacci qualche cosa di enorme, perchè questi accennava risoluto di no; ma lo incognito sempre addosso con parole ardenti ed atti concitati; e il Canacci cominciava a balenare, poi pareva si accomodasse: alla fine, piuttosto per non mostrare troppo facile sconfitta, che per opporre resistenza vera, osservò:
Ma il paretaio del Nemi?
Coteste reti prendono le lodole, non le aquile: le leggi sono tela da ragnateli; le mosche rimangono, i bovi le rompono...
Se l'essere bue bastasse, io mi terrei fatato meglio di Orlando; ma, e quelle quattro schiappe?
E' ti saranno rese quattro volte tanto...
Sì eh? nel paese dei Baschi o di Bengodi, ove le montagne sono di formaggio parmigiano?
No; su quel di Massa, con vigne ed oliveti, che fanno olive grosse come castagne...
Anche uno scrupolo! - Cacciarla così ex abrupto nell'altro mondo, come un pallon grosso in guadagnata...!
Diavolo! faremo le cose da cristiani; le daremo tempo d'acconciare bravamente, a modo e a verso, le cose dell'anima. Parola di Margutte! Ma ormai è tempo che tu venga a parlare da te stesso con Madonna.
Oste! - págati...
E gettò uno scudo d'oro di Massa su la tavola, che l'oste prese divotamente con due dita, avendosele prima ben forbite al grembiule, e contandogli il resto parlava:
Colendissimo padrone mio! Ora che ella ha saggiato del mio buon vino, non mi faccia torto. - La ci degni della sua persona: troverà gentiluomini piacevoli, e da pari suo.
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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