Pagina (48/469)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Senza fede! Ve', che ferriera! - Apprendi, oste, che allorquando il tuo diavolo nasceva, il mio andava ritto alla panca. - To', - ed impara...
      E stretto nel pugno il mucchio glielo gittò nel viso, aggiungendo: - "questa è la mancia!"
      E si alzò conducendo seco il Canacci.
      L'oste trasognato lo accompagnava fino all'uscio col berretto in mano, non sapendo dire altro, che:
      Illustrissimo, si persuada... - le traveggole....
      E quando si fu bene assicurato che era lontano, asciugandosi la fronte mormorò:
      A casa del diavolo! - che già deve essere casa sua.
      Da quella sera in poi non fu più veduto il Canacci.
     
     
      IX.
     
      L'ultimo dell'anno 1637 la nebbia ingombrò così grave e insistente le vie di Firenze, che dalla densità in fuori pareva la cenere di Pompei. Poco si distinse il giorno dalla notte, e verso le ore ventitrè d'Italia già era buio fitto. Allora certe sinistre figure imbacuccate nei tabarri presero a scorrere la via dei Pilastri, borgo a Pinti ed altre strade vicine. Alcuni di questi scherani portavano sotto al ferraiuolo la lanterna, e quando passava qualche borghese alla spicciolata, gli erano addosso e gli mettevano la lanterna alla faccia per bene riconoscerlo. - Se il povero borghese rimanesse senza fiato non è da raccontare. - Votandosi a tutti i suoi Santi, egli allungava le gambe, conciossiachè la città andasse da stragi quotidiane funestata. Di rado passava notte, che la campana della Misericordia non risvegliasse e atterrisse i cittadini, i quali però, recitata una breve orazione per l'ammazzato, davano una giravolta per il letto, e nuovamente si addormentavano.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





Canacci Canacci Firenze Pompei Italia Pilastri Pinti Santi Misericordia