Però le tele e le trine dalla duchessa inviate al nobile consorte non venivano di Fiandra, sibbene di Svizzera. - L'eminentissimo cardinale Odoardo Cybo essendo Nunzio Apostolico presso la Repubblica Elvetica, fu presentato di un magnifico camice di tela; ma il buon prelato, schivo di cose mondane, ne aveva fatto dono alla duchessa Veronica sua sorella, e questa ad ogni costo volle che ridotto in collari e in manichetti adornasse il dilettissimo consorte.
Ed è anche bene avvertire, come le donne in quei tempi, quantunque di alto lignaggio, non aborrissero prendere cura delle biancherie; sicchè quello di mandare il canestro al marito co' panni da festa non era costume particolare alla principessa Veronica, sibbene generale comune a tutte le madri di famiglia.
Il signore Iacopo nel guardare quelle biancherie, che giorni più lieti del suo amore per la duchessa gli rammentavano, e forse anche dei suoi falli lo riprendevano, non potè fare a meno di esclamare sospirando:
Povera Veronica! Eppure mi ama... anch'ella...
Illustrissimo, è lesto.
Vediamo! - Tirami innanzi questo riccio; - così; - bene. Raccogli questi capelli dietro l'orecchio. - Adesso con garbo tienmi fermi i capelli, che non mi si arruffino mentre passo la camicia.
Sempre tenendo gli occhi fissi nello specchio, il duca allunga la mano al canestro, ove con diligenza remossi i primi e più sottili pannilini, la insinua per trovare la camicia: mentre si adopra in simile ricerca, ecco gli s'impigliano le dita in certa materia molle, che sembra al tatto seta greggia: maravigliando si volge, e vede appunto una ciocca di fili finissimi e biondi, come di seta.
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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