Pagina (80/469)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Non vi empite di vento a farla da Mecenate? Oh ella è pure la bella cosa comprare un padrone lustrissimo con due rosicchi di pane? La vanità contratta con l'avvilimento, e la miseria e l'avarizia fanno da mezzane. - Non lo prendete a male, Biagio; ma voi quando date un soldo compiacete a voi stesso, e non vi muove la carità del prossimo."
      Io per me non ho mai pensato a cotesto.
      Non importa. Sapete perchè non ci avete pensato? perchè noi nasciamo così tristi, che ci riesce essere cattivi senza pure pensarci. E voi mi potete credere, che io l'ho letto nel magno dottore di santa madre Chiesa, Santo Agostino, là dove racconta che andava da ragazzo a rubare le pere, non già per mangiarle, ma per vaghezza di fare del male(28). Il diluvio venne una volta, e adesso non verrà più, non mica perchè noi siamo diventati buoni, ma perchè fu detto: tanto vale lavare la testa al moro; - e la immaginativa dell'uomo è volta alla cattiveria fino ab inizio. Volete voi sentire una novella in proposito? Io ve la racconterò così come so e posso: alias mi tacerò, e sarà meglio; tanto fiato risparmiato.
      Lascio considerare a chi legge se noi potevamo ricusare una novella in una serata d'inverno quando la neve fiocca, standoci seduti al canto del fuoco?
      Allora Lazzaro incominciò così: - Un montanino verso questi mesi scese per certe sue faccende in Maremma. Baciata e ribaciata la famiglia, mette un pane in sacca, chè dell'acqua da ogni parte se ne trova, e vassi con Dio. Giunto come sarebbe a mezza strada, ecco una vocina fioca percuoterlo all'improvviso, che in doloroso guaio diceva: - "Eccellenza! oh Eccellenza! per quanto amore porta ai suoi figliuoli, guardi di non pestarmi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





Mecenate Biagio Chiesa Santo Agostino Lazzaro Maremma Dio Eccellenza