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      - Il montanino giusto in quel punto pensava ai suoi figliuoli, onde tutto sentendosi rimescolare dentro, rispose tosto: -
      Chi mi chiama? Che cosa volete da me?" - E la vocina fioca continua: - "Deh Eccellenza! abbassi gli occhi, e consideri una povera serpicina a qual misero stato si trova ridotta!" - E il montanaro dechinato lo sguardo vede una serpicina intirizzita dal freddo, che tirava l'anima co' denti e non aveva balķa di muoversi. - "In caritą," riprende la bestia," la mi prenda per la códa e mi getti nella fossa lungo la via, chč qui corro pericolo ad ogni momento di trovarmi dimezzata dai piedi dei villani che passano: io gliene farei supplica in carta bollata, ma in queste parti rozze, dove non si sa che cosa civiltą sia, non ci č chi la venda; e poi non essendo mai andata all'asilo infantile, non so leggere nč scrivere, onde la mi tenga per iscusata; perņ, Eccellenza, attesto il cielo della mia eterna gratitudine..." - "Eh! tu mi hai concio con questa Eccellenza; qui non fa mestieri suppliche," - interrompe il montanaro; e detto fatto, prende la serpe per la coda. Allora la serpicina soggiunge: - "Di grazia, poichč si tolse tanto incomodo, mi vorrebbe ella mettere dentro il buco che si trova in quel masso lą a destra della strada?" - "Eccoti nel buco. Vuoi tu altro da me?" - "Deh! non le sia per comando, e San Giuliano(29) lo conduca a salvamento: vorrebbe porre il colmo alla sua cortesia gittandomi addosso una manciatina di fieno per ripararmi da questo freddo crudele?


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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