Dubitarne sarebbe assurdo, sarebbe un fare oltraggio a tutti i sillogismi in barbara che si costumano nel Foro. Qualunque altra condanna non raggiungerebbe lo scopo: quindi insistere a che la sua istanza si accogliesse, e l'uomo nelle spese del giudizio si condannasse, redazione, spedizione e notificazione della sentenza non comprese.
Il cane di posta cominciò ad abbaiare: - Deliberò deliberando: "In sequela della domanda presentata dalla serpe, condanno l'uomo ad essere mangiato vivo, - con sentenza eseguibile provvisoriamente, - previa cauzione, - e lo condanno nelle spese, che tasso e liquido in tutte le sue ossa, le quali mi aggiudico a rosicare per mia sportula ed onorario."
Il montanino non giacque morto e non rimase vivo; e risensato alquanto, in suono di lamento richiede: - "I motivi! i motivi!"
- "I motivi! ah i motivi!" - riprese il cane; - "presumi forse che io mi trovi imbarazzato a farteli: tieni, prendi i motivi. - Quando io m'era fanciullino, un animale della tua razza venne, e trovatemi le orecchie lunghe e il pelo fino, mi svelse dalle poppe materne. Qual fosse il dolor mio ditelo voi tutti, o cani sensibili, così a forza allontanati dalle dolci sembianze e dalle carezze di una madre! - Però l'uomo ebbe di me diligentissima cura; la credei affetto, ed era interesse; ma nella mia ingenuità non me ne accorsi allora; quindi gli posi amore, e se io m'ingegnassi piacergli, Dio te lo dica per me. Condotto a caccia, non incontravo fratta o siepe ove io anche con pericolo di restarne graffiato non mettessi il muso per farne sbucare lepre o pernice; nel cuore del verno animoso io mi tuffai per laghi e per riviere in traccia di germani o di arzavole; senza temere pollini mi avventurava su paduli per inseguire le folaghe; mi precipitai contro il cignale, e con offesa spesso, con pericolo sempre, io lo trattenni ai facili colpi del padrone: tornato poi a casa mi facevano entrare nella ruota a girare l'arrosto; finalmente accucciato sotto la tavola io mi recava a ventura rodere gli ossi degli animali vinti dal mio coraggio o dalla mia sagacità. Non basta: la notte io vigilava intorno casa, dove studiando piacere così al padrone come alla padrona, metteva in pratica lo insegnamento di quel mio confratello più di me fortunato:
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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Foro Dio
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