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      - Mal principio era questo; pure il povero uomo con voce sbaldanzita espone il piato, e la supplica a decidere, terminando questa volta, siccome il cuore gli detta, con un poco di perorazione ove toccava della moglie e dei figliuoli che lo aspettano a casa, e che del lungo aspettare si disperano, e si fanno di tratto in tratto a capo della strada per vedere s'ei giunga: cose tutte che mossero la serpe ad un grosso sbadiglio, e poi, come sicura del fatto suo, esclamò: "Aspetteranno un pezzo!"
      La scimmia, poichè ebbe porto ascolto a ogni cosa, meditò alquanto, e poi colse un fico, e poi un altro, - e un altro ancora, sicchè la serpe corrucciata la riprese: "Oh insomma, che cosa armeggi? Decidi o non decidi?"
      E la scimmia di rimando: "Taci là! credi che io non sappia esercitare il mio ufficio? Pensi tu essere cosa insolita la magistratura in casa mia? Se tu avessi letto il nostro Esopo, tu sapresti come la scimmia giudicasse la gran lite tra la volpe e il lupo, ove dette torto a tutti e due. Qui bisogna meditarvi sopra:" e mangiò un fico: - "conciossiacosachè ci abbia insegnato Loysel: bien juge qui tard juge; - et de fol juge briève sentence; - et qui veut bien juger écoute partie." - Onde prima di sentenziare in merito, parmi bene che ci abbiamo a condurre sopra la faccia del luogo per vedere appuntino come la bisogna cammini.
      La serpe si oppone, allegando la indagine del fatto essere estranea all'ufficio della Cassazione; ma la scimmia insiste con queste parole:
      Distinguo: nella specie la quistione di fatto è assorbente quella del diritto, per questo perchè il fatto è pedissequo del diritto, e il diritto è pedissequo del fatto; e intanto nel concreto caso bisogna conoscere il fatto inquantochè altrimenti non si potrebbe applicare il diritto; o, in altri termini, il diritto sta dirimpetto al fatto come il fatto sta dirimpetto al diritto.


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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