Per questi motivi, i quali d'altronde trovano appoggio in tutta l'antica e la moderna giurisprudenaa e negli scrittori più schiariti alla materia, è di evidenza intuitiva, come due e due fanno quindici, che in Cassazione possono e devono effettuarsi verificazioni di fatto tuttavoltachè appariscano collegate, vincolate e strettamente pedisseque al diritto: e quindi facendo ragione alla domanda del montanaro, dobbiamo ordinare, conforme ordiniamo, l'accesso sopra i luoghi.
La scimmia scende dal fico, e insieme uniti si riducono al punto ove il caso avvenne. Allora la scimmia favellando piacevolmente alla serpe, la interroga:
Carina mia, or dunque dimmi: quando il montanino ti rinvenne intirizzita, stavi proprio qui?
Qui traverso.
Bene; ed egli ti prese per la coda, e ti portò quaggiù?
Precisamente.
E qui gli ordinavi ti mettesse nel buco?
Qui appunto.
O dove si trova egli questo benedetto buco?
Eccolo.
E come ti riusciva a ripiegartici dentro? Vediamo un po', via.
Adesso i' non ci capisco.
Provati, carina.
Mi sforzerò...
E la serpe assottigliandosi poco per volta, comecchè a stento, vi si ficca dentro, e sopra a lei la scimmia getta allora copia di fieno, interrogando con modi ingenui:
E così ti ricoperse schermendoti dal freddo?
Così.
Allora la scimmia, svelta e leggiera, presa una grossa pietra la sovrappone all'orlo del buco, e grida: "Ora che ci sei, stacci; e a rivederci a quaresima."
Poi voltasi all'uomo, tra beffarda e severa gli disse queste parole: "Non è già che il cane e il cavallo difettassero di ragione: la tua razza malvagia meriterebbe essere cancellata dalla vita: homo sortitus est anima mala.
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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Cassazione
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