Pagina (98/469)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      ..
      mormorò Lazzaro fra i denti; e poi riprese in suono più distinto piegandosi verso l'oste: - "Or via, Biagio,... dunque ti pare che questi ragazzi si vogliano proprio bene?" - E senza attendere risposta continuava: "Fa una cosa; chiama la tua figliuola, e vieni a cena meco, chè vedremo di aggiustare la faccenda per dopo quaresima."
      Con tutto il cuore, Lazzaro... Avviati, chè io ti tengo dietro.
      E Lazzaro gettandosi il pastrano sopra le spalle favellò: - "Anche questa è fatta, - disse colui che infornò la moglie mentre si asciugava il sudore. - Buona notte, compari..."
      Ed io tornandomene a casa pensava tra me come avessi imparato più e meglio all'osteria che leggendo gli apoftegmi di Plutarco, e senza che gli occhi mi frizzassero, e il cranio mi paresse pieno di cotone sodo.
     
     
     
     
      I NUOVI TARTUFI.
     
      RACCONTO.
     
     
      Questa fu la sua fine: ecco le sue virtù. O Muzio, noi rendiamo omaggio a te che fosti così operoso membro delle nostre adunanze fraterne, egregio sposo, ottimo padre, eccellente amico, dei poveri soccorritore larghissimo, consolatore degli afflitti..... Tu non corresti mai dietro alla gatta altrui se non era più bella della tua. Tu non divorasti mai i tuoi figliuoli come Saturno, e solo consentivi che il tuo padrone li affogasse onde non assottigliassero il tuo mangiare. Animoso difensore della verità, tu avresti dato per lei la vita se tu ne avessi avuto due. Benefattore dei poveri, ponevi da parte per loro le teste dei pesci quando ti eri sazio dei corpi. O amici, sforziamoci imitare questo filogatto, onde essere degni un giorno di lasciarci dietro simili desiderii.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





Lazzaro Biagio Lazzaro Lazzaro Plutarco Muzio Saturno