Così narrano che il calzolaro Sorore inventasse gli ospedali, e i facchini di Firenze la Misericordia; ma non posso astenermi da notare come nei tempi che chiamiamo barbari i baroni e i cattani del contado si mostrassero larghi di ospitalità ai pellegrini più abietti e perfino ai Giudei, tenuti a quei giorni in orrore. Che cosa significa pertanto questa odierna iattanza per avere fatto poco e male quello che i padri nostri fecero copiosamente e bene? Che cosa significa questa libidine di appiccare su pei canti i cedoloni per un poco di carità? Perchè suonare trombe, accendere falò, e stampare nome, cognome e titoli di questi rivenduglioli di beneficenza? Qui dentro ho visto vanità somma, e voglia di ostentare in apparenza quanto si toglieva alla sostanza. - Certa trista femmina, quasi sempre presidentessa degli Asili infantili, ad una povera madre che la supplicava di soccorso per nudrire quattro figliuoli in un giorno che l'era mancato il lavoro, ebbe la svergognata audacia di rimproverarle la troppa fecondità! - E cosiffatte femmine si danno un gran dimenío per iscrivere lettere, visitarsi, convocare adunanze, e trovare di ogni maniera motivi per uscire di casa e frequentare ritrovi... dove la carità non guadagna e il buon costume scapita...! Il marito torna a casa, e non trova la moglie: aspetta lungamente e invano. Ove andava ella? Allo Asilo. Ove si trattenne ella? Allo Asilo. Guai se si avvisa muovere lamento! La turba femminina lo scomunica co' ceri gialli, lo dichiara Turco e antropofago, lo mette all'indice come un libro proibito; e se lo condannano a meno che ad essere arso vivo, egli è per giunta.
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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