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- Don Girolamo, prete di santa vita, e di dottrina insigne, stava in casa di costui a condizioni alquanto migliori dei negri adoperati in America alla coltura dello zucchero: - gli pagava una lira al giorno, con obbligo di celebrare la messa, insegnare il latino al ragazzo, accompagnare la signora, tenere i libri di amministrazione, rispondere alle lettere, comporre memorie, suppliche, contratti ec., risquotere le pigioni, badare alla villa e alle ragazze, e la domenica così per isvago riscontrare la cassa, rivedere i conti ai servi, e leggere la gazzetta al padrone mentre si radeva la barba... - e tutto questo ed altre cose ancora per una lira: eppure ci stava; tanto è vero che la natura crea alcuni enti predisponendoli a patire fino alla morte.
Ora è da sapersi che Don Girolamo da tre mesi indietro aveva ricevuto ordine di comporre cotesto discorso, ed essendovisi affaticato intorno due mesi, trenta giorni fa lo aveva consegnato al padrone, messo in pulito con rara perfezione; ma poichè il padrone ad ogni patto voleva dare ad intendere essere uno di quelli
che quandoAmore spira noto, ed a quel modo
Ch'ei detta dentro, vo significando;
avendo trovato scritto: - l'animo commosso da troppo affetto, - ordinò a Don Girolamo levasse, mettesse, aggiungesse, tornasse a levare, poi a mettere; e dopo una tortura di ben dieci giorni cacciò fuori il bel periodo: "l'animo all'improvviso commosso da subita piena di affetto impedirebbe le ornate parole. - O giovanetti, egregia della patria speranza, e cura nostra dolcissima, ormai cessarono i tempi nei quali l'albero della scienza non è più l'albero della vita.
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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