Lo so...
Dunque perchè me lo domandate?
Avete ragione. Ora dunque sappiate che la fanciulla che voi amate v'inganna e vi deride;... perchè...
Perchè?
È pubblica meretrice...
Tu menti... O provalo o ti strangolo...
Io non mentisco: egli è per bene vostro che mi sono persuaso a palesarvelo; e in quanto alla prova, animo, mio caro giovane! e venite.
Questo uomo era nè più nè meno il Presidente. - Non gli fu difficile condurre seco il giovane prostrato di forza fisica e di volontà, e mentre lento saliva le scale porgendogli braccio, gli mormorava dentro le orecchie:
Qui al secondo piano abitano meretrici: la mala femmina mena vita fra queste; finse povertà e albergo nelle soffitte, ma ella è delle più famose del secondo piano, e tiene il luogo accreditato perchè piacevolona, vaga di burle, e oltre modo disposta a sostenere una parte in commedia: se capitava in buone mani sarebbe riuscita attrice unica. La finta madre che le serve da mezzana non vale punto meno di lei. Io so tutte queste cose per filo e per segno, perchè - figuratevi - sono il padrone del palazzo.
Giunsero al terzo piano. Il Presidente aperse adagio l'uscio di casa sua, ed invitò il giovane a entrare. Entravano e si trovavano al buio.
Voi avete promesso farmi vedere... e qui siamo al buio.
- Queste parole suonavano come se fossero stritolate fra i denti del giovane.
Silenzio: quello che ho promesso mantengo. - Porgetemi la mano.
Quegli gliela porse. Il Presidente lo condusse in altra stanza; colà giunto si china verso il pavimento, e cava fuori cautamente un mattone.
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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Presidente Presidente Presidente
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