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      - Tu parti da casa tua con due compagne, la povertà e la probità: cerca di lasciare la prima a mezzo cammino, ma guarda bene ritornare indietro senza la seconda. - Va dunque, e Dio aggiunga alla tua felicità quella che i tuoi genitori avrebbero dovuto godere sopra la terra!" - Poi quelle sembianze venerande si scompigliavano, e le lettere mutavansi in altrettanti occhi gonfi e screpolati di vene sanguigne, e già da tutti gli occhi pioveva un diluvio di lagrime.
      Dopo alcuno spazio dì tempo si provò a continuare la lettera, ma vide con ispavento la carta diventare nera come se la morte l'avesse coperta con un lembo del suo velo.... - Infelice! senza accorgersene egli l'aveva tutta bagnata di pianto.
      Tolse un altro foglio, e scrisse da capo:
      Cara madre!
      E si fermò.... perchè - incominciò a pensare - se la spada del dolore ha da passarle l'anima, spingerò io con la mia mano questa spada? La fama le narrerà la mia infamia e il mio delitto, ma ella non vi presterà fede..... - è tanto incredulo il cuore di una madre per le colpe dei figli! - Così io morrò sicuro di lasciare nel mondo una creatura almeno che mi ami, poichè nel duro passo al quale mi trovo condotto a me non soccorre altro conforto..... - Oh non versiamo altro fiele nella tazza già troppo senza fine amara. - E lacerò il foglio.
      E nonostante, - indi a poco riprese a pensare, - e nonostante formerebbe parte di espiazione raccontare la mia colpa intera: - certo lo annunzio partecipato da me le sarà veleno, ma il sospetto di averla io in questo istante supremo dimenticata l'attossicherebbe più acerbamente e più presto.


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





Dio