Perchè tanto presto! Le ventiquattro ore non sono ancora passate.
Signor Guglielmo, date ascolto.
Scrivo a mia madre l'ultimo addio; raccomando la mia anima al Signore, e sono da voi, perchè anche a me tarda finire: anche pochi momenti in grazia.... per carità....
Date ascolto, vi dico;
ed una mano gli si posò su la spalla scotendolo forte; ond'ei volgendo il capo vide il suo Principale.
Ah! siete voi, signor Waltom? Vi aveva scambiato col carnefice....
Di simili errori è padre il delitto. - Dove avete le chiavi della cassa?
Eccole.
Levatevi, e andiamo a riscontrarla.
Non importa...
A me importa moltissimo.
Non importa, vi dico....
Perchè? Dite: perchè?
Perchè è vuota.
Vuota!
Vuota.
Ahimè!
esclama il mercante abbandonandosi sopra una sedia; - "il male dunque è maggiore di quello che io immaginava! Domani dovrò sospendere i pagamenti! Fallire!"
Fallire.... oh no! Vi salderò.... stanotte.
Saldarmi voi? Stanotte? E con che?
Oh io saldo tutti stanotte.... in verità....
rispose il giovane dando in altissimo scoppio di riso.
Miserabile! e ardisci ancora aggiungere lo scherno?
- vinto da immenso sdegno proruppe il signore Waltom; e stretto il pugno precipitò a percuoterlo nel volto.
Non mi battete!
balzando in piedi con disperata passione urla Guglielmo; e cavatasi una pistola di tasca la sporge verso il signore Waltom.
Scellerato! vuoi ancora levarmi la vita?
urla a sua posta il signore Waltom tratto fuori di sè.
Ma uccidetemi.... piuttosto.... in carità,
- prosegue Guglielmo senza badare e forse senza udire le parole del Waltom.
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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