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      Possa Dio seccarti la lingua come il tendine del tuo avo Giacobbe! - Vuoi tu lacerti, Zabulone?.. tu mi laceri il capo.... or come ti basta l'animo per raccontare con tante arguzie sì dolenti cose?
      Non ricordava i tuoi nervi di seta. - La belva era presa: si adunarono per dividerne i brani sanguinosi: tra biglietti di banca, ghinee, zecchini, napoleoni, ed altre monete di oro di ogni maniera, fu trovato che il valsente carpito al defunto sommava a meglio di ventimila lire di sterlini, - valore enorme: - due sesti ne toccarono al Presidente, perchè così per patto; due sesti al gentil giovane dalla chioma bionda che estraeva le carte dalla cassetta chiusa per allontanare perfino il sospetto della lealtà sua nel giuoco; un sesto alla madre, un sesto alla figlia - Ma la supposta figlia si fece aspettare un pezzo, e poi non venne: andarono a trovarla, e piangeva. La dileggiarono, la schernirono; ella indicava il cuore, e le risposero con un coro di risa chiamandola: pazza! pazza! - ella prese a piangere, e le fecero sfolgorare su gli occhi napoleoni nuovi, ghinee di Giorgio IV ardenti e lampeggianti: ella supplicò a mani giunte la lasciassero in pace, e tutti insieme l'ammirarono per la stupenda attitudine a sostenere qualunque parte, anche la Maddalena penitente, la Margherita da Cortona: - brava, bravissima per verità!
      Tribolata con mille modi, impaziente di cotesta infame tortura con le fibre più dolorose del cuore, la peccatrice cessa le lacrime allo improvviso, con ambe le mani si tira i capelli dietro le orecchie, e favella risolutamente:


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





Dio Giacobbe Zabulone Presidente Giorgio IV Maddalena Margherita Cortona