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      Oh benedetta! poteva morire qualche ora prima:
      - e subito riprese: - "o piuttosto molte ore.... anzi anni dopo; - ma..." aggiunse "l'uomo muore quando Dio lo chiama, e il sacerdote deve accorrere sempre allo esercizio del suo solenne ministero..."
      E volle gettarsi giù dal letto, ma non potè; e pian piano, aiutato dal servo e dal Presidente, si vestì, reprimendo i sospiri che il povero uomo offriva a Dio in isconto dei suoi peccati.
      Dopo lunga ora sì posero in via: il Parroco sorretto dal Cappellano andava avanti come poteva; il Presidente lo seguiva tenendo aperto l'ombrellino di seta. - Avrebbe riso anche il diavolo.
      Quando giunsero a casa, la peccatrice era moria. I tre sacramenti rimasero a terra.
      Il Presidente vide un foglio caduto accanto al letto; lo raccolse, e conobbe essere la lettera di Guglielmo, dono atrocissimo della insidia di sangue; lo bruciò, avvertendo che si consumasse intero; e quando fu ridotto bene in cenere nera, si volse al Parroco in suono di rimprovero e di dolore, ed esclamò:
      Abbiamo fatto tardi!
      E il Parroco chinò il capo umiliato.
      Maladetta gotta! Dio mi perdoni, perchè la gotta si può maledire senza scrupolo di coscienza; - ma la contrizione l'avrà... anzi deve averla salvala...
      Così sia, Don Geronimo, Intanto non mi par bene divulgare che Ella non fu a tempo a confessarla... - Don Geronimo capisce che ne scapiterebbe il suo decoro. Le faccia un mortorio onorevole, e suffragi per l'anima sua... quanti bastano; le dia sepoltura cristiana... ed... io... pagherò... le.


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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