.. spese...
Oh non importa!
replicò il Parroco arrossendo... "a farle suffragi mi credo obbligato anche io..."
Oh bravo via. Don Geronimo... faremo mezzo per uno... nè tutto pagato, nè tutto regalalo...
rispondeva il Presidente stropicciandosi con soddisfazione le mani. - "Basta, io me ne rimetto alla sua carità..."
Il funerale fu fatto e pomposo: la donna ebbe sepoltura in chiesa con lapide di marmo bianco, ed epitaffio a lettere di oro, e il Presidente fu dichiarato insignis pietatis vir, nè più nè meno dello antico Enea.
Adesso pensa che il danaro non era poco, e poni in mano un ventimila scudi a tale uomo qual è il Presidente, e tu vedrai quello ch'ei saprà fare mediante traffici di ogni maniera, condotti con prudenza e destrezza ch'egli possiede grandissime; - e aggiungi ancora che sovente gli accadde di fare assicurare così per distrazione le sue navi e i suoi carichi a Londra e a Costantinopoli. Fortuna volle che per lo appunto quando meglio assicurava, e più perdeva; ed egli non già a fine di male, ma proprio per distrazione, risquoteva le due sicurtà. Insomma volle possedere tesori, ed ecco ei li possiede. Che cosa gli manca? Egli ricco, egli accasato ottimamente, egli giocondo di famiglia egregia, tenuto in pregio, blandito, festeggiato, lodato; già illustre per onori ricevuti, e in aspettativa di nuovi, egli morrà..."
Contento?
No
- drizzando la persona incurvata Zabulone ed agitando le chiome grigie come un profeta in atto di maladire, proruppe con molto terribile voce, - "lui non puniranno i rimorsi: questi non varrebbero a spaventarlo; egli se n'empirebbe le materasse, e vi dormirebbe sopra più morvido.
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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Parroco Geronimo Presidente Presidente Enea Presidente Londra Costantinopoli Zabulone
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