- E cotesti luminari si spegneranno a modo di lampade a cui manca l'alimento. - Zabulone ebreo ti dava questi ammaestramenti perchè ti consolassero, e tu tienli avanti gli occhi come le tavole della testimonianza, ricordandoti quello che Rabbi Santo favellava a Don Pietro:
Por nascer en espinoLa rosa, ya no siento
Que pierde; ni el buen vinoPor salir del sarmiento;
Ni vale el Azore menosPor que en vil nido siga
Ni los exemplos buenosPorque Judio los diga(33).
A ROMA(34).
..... e non fia che si svegli?
La man le avessi io avvolte entro ai capegli!
PETRARCA.
I.
Riposa in pace, o donna di provincie, o alma genitrice di eroi! - Bene sia che la tua mano si riposi lungamente, dacchè per troppo lunghi secoli ella stringesse lo scettro dei popoli della terra! - Alla tua Aquila si logorarono le ali nel trasportare la vittoria per tutte le vie del firmamento. - Il tuo brando percuotendo e ripercuotendo sopra gli elmi dei nemici si è consumato, - consumato per sempre!
II.
Riposa in pace, o gloriosa! - Tu cadesti, perchè anche le Pleiadi scomparvero dallo emisfero; perchè un giorno i cieli piangeranno perdute anche le loro sorelle di luce; perchè tutte le cose nostre, hanno morte quaggiù(35).
III.
Tu però fosti sempre e sarai la figlia primogenita del pensiero di Dio. - Giove sembrava avesse teco diviso lo impero: a lui il governo dei cieli, a te quello della terra(36). Nessun popolo mai portò impressa così vasta la orma dell'Onnipotente.
IV.
I cieli e Roma narravano la gloria di Dio; la opera delle sue mani annunziavano il Firmamento e il Campidoglio.
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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